Kurt Lewin
KURT ZADEK LEWIN
Psicologo tedesco, pioniere della psicologia sociale.Fu tra i sostenitori della psicologia della Gestalt, da cui recepì l'idea che la nostra esperienza non è costituita da un insieme di elementi puntiformi che si associano, ma da percezioni strutturate di oggetti e/o reti di relazioni, e che solo in questo campo di relazioni trovano il loro significato. Fu tra i primi ricercatori a studiare le dinamiche dei gruppi e lo sviluppo delle organizzazioni.
Nacque nel villaggio di Mogilno (oggi in Polonia), nella Prussia del Kaiser Guglielmo II. La famiglia era di origine ebraica. Trasferitosi con la famiglia a Berlino, dove frequentò il Liceo classico, si iscrisse inizialmente a Medicina, salvo trasferirsi dopo un anno alla facoltà di Filosofia dell'università di Berlino. Qui entrò in contatto con la filosofia dell'atto di Franz Brentano, da cui trasse alcuni spunti per lo sviluppo del suo pensiero futuro (in particolare la rivalutazione dell'importanza delle emozioni e della volontà nella comprensione dei comportamenti). Prima di poter discutere la tesi Lewin fu chiamato al fronte, condividendo il destino di molti ebrei tedeschi, prima chiamati a combattere per la patria tedesca, e poi da questa sacrificati. Durante questo periodo il giovane Kurt Lewin produsse un breve saggio in cui descrisse come la percezione dei luoghi e dei paesaggi cambiasse, nella mente dei soldati, a seconda della vicinanza o della distanza dal fronte. Tornato a Berlino e laureatosi con una tesi di non eccezionale interesse, rimase nell'ambiente accademico berlinese, dove venne a contatto con la filosofia di Ernst Cassirer e con la scuola della Gestalt di Wolfgang Koehler, Kurt Koffka e Max Wertheimer . Fu quindi professore di filosofia e psicologia presso la stessa Università di Berlino. Partecipò alla prima fase della scuola di Francoforte, presso l'Istituto di studi sociali, fino a che, con la presa del potere di Hitler, molti membri si trovarono costretti ad emigrare.
Nacque nel villaggio di Mogilno (oggi in Polonia), nella Prussia del Kaiser Guglielmo II. La famiglia era di origine ebraica. Trasferitosi con la famiglia a Berlino, dove frequentò il Liceo classico, si iscrisse inizialmente a Medicina, salvo trasferirsi dopo un anno alla facoltà di Filosofia dell'università di Berlino. Qui entrò in contatto con la filosofia dell'atto di Franz Brentano, da cui trasse alcuni spunti per lo sviluppo del suo pensiero futuro (in particolare la rivalutazione dell'importanza delle emozioni e della volontà nella comprensione dei comportamenti). Prima di poter discutere la tesi Lewin fu chiamato al fronte, condividendo il destino di molti ebrei tedeschi, prima chiamati a combattere per la patria tedesca, e poi da questa sacrificati. Durante questo periodo il giovane Kurt Lewin produsse un breve saggio in cui descrisse come la percezione dei luoghi e dei paesaggi cambiasse, nella mente dei soldati, a seconda della vicinanza o della distanza dal fronte. Tornato a Berlino e laureatosi con una tesi di non eccezionale interesse, rimase nell'ambiente accademico berlinese, dove venne a contatto con la filosofia di Ernst Cassirer e con la scuola della Gestalt di Wolfgang Koehler, Kurt Koffka e Max Wertheimer . Fu quindi professore di filosofia e psicologia presso la stessa Università di Berlino. Partecipò alla prima fase della scuola di Francoforte, presso l'Istituto di studi sociali, fino a che, con la presa del potere di Hitler, molti membri si trovarono costretti ad emigrare.
Nel 1933 Lewin emigrò negli USA dove fu accolto dalla Cornell University, dove, più tardi, si sarebbe trasferito all'Università dello Stato dello lowa. Parallelamente, fu ricercatore e consulente presso numerose istituzioni pubbliche e private, che egli diresse fino alla morte, nel 1947. Notevole fu poi la sua collaborazione con l'amica Margaret Mead, assieme alla quale, ed unitamente ad un team multidisciplinare, lavorò per conto del Governo degli Stati Uniti a quello che sarebbe poi rimasto come il suo più importante lavoro, quello sul mutamento delle abitudini alimentari delle famiglie.
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